Ovodonazione - Biotech PMA

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Ovodonazione

L'infertilità > I trattamenti

Il 9 aprile 2014 la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il divieto posto dalla legge 40 del 2004 che vietava l'uso di gameti (cellule riproduttive) estranei alla coppia nelle procedure di PMA, quindi l'suo di tecniche eterologhe, sia maschili che femminili, non è più vietato.

Restano chiaramente in atto i limiti posti alle coppie per l'accesso alle procedure di PMA, che riservano l'uso di queste tecniche a coppie infertili in età riproduttiva, escludendo quindi che possano ricorrervi donne che abbiano superato l'età della menopausa fisiologica.

Le indicazioni mediche al dono di ovociti comprendono le situazioni della donna in cui le ovaie sono assenti, per pregressi interventi chirurgici di asportazione ovarica, o in cui non sono più funzionali: questo può dipendere da una importante riduzione della riserva ovarica (di solito legato all'età), dall'instaurarsi di una menopausa precoce (di solito su base genetica) o dall'esito di pregresse chemio-terapie oncologiche. Anche il rischio di trasmissione di una malattia genetica da parte femminile può essere l'indicazione ad un dono di ovociti.

Dal punto di vista tecnico la procedura è del tutto simile a quella di una FIVET-ICSI, in cui però la parte di stimolazione ovarica e prelievo ovocitario è a carico di una donatrice. Gli ovociti prelevati vengono inseminati con gli spermatozoi del partner maschile e gli embrioni ottenuti vengono trasferiti nell'utero della paziente, opportunamente "sincronizzato" farmacologicamente con la donatrice per ricevere gli embrioni.

Prima di intraprendere questo percorso consigliamo sempre un'attenta  valutazione psicologica della coppia, a causa dell'importante carico emotivo che comporta.

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